L’Autorità Regionale di Protezione (ARP 12) di Minusio ha sottratto un minore ai genitori per internarlo a Mendrisio, mostrando una celerità di cui non si capacita neppure l’avvocato che patrocina la madre.
Il 14 dicembre il minore è stato prelevato a scuola, con una fretta estrema dettata dalla sua imminente partenza per le ferie natalizie, che avrebbe passato con la madre. Prelevato a scuola, come un furfante che si è macchiato di chissà quale reato. A questa vicenda ha dedicato spazio anche Tio-20 Minuti.
Lo scopo di questa manovra è, secondo l’ARP, la necessità di un approfondimento psicologico. Una perizia che, sempre secondo l’ARP, sarà rivelatrice di non si sa quale prospettiva, considerando il trauma psicologico di un bambino felice di andare in vacanza con la madre e che, da un momento all’altro, si trova separato da questa e rinchiuso in un foyer.
La Camera di protezione del Tribunale d’appello (Cpta), presieduta dal giudice Franco Lardelli, è stata immediatamente adita dall’avvocato che tutela gli interessi della madre (e quindi del minore), chiedendo che l’internamento venga revocato, facendo leva soprattutto sul fatto che è fuori luogo, giacché un primo approfondimento sul minore (fatto il 21 novembre appena trascorso, quindi meno di un mese fa) non aveva dato adito a dubbi o, in ogni caso, non ha giustificato l’urgenza con cui l’ ARP 12 ha agito.
Per intimorire i genitori l’ARP cambia il Codice penale
Nella risoluzione con cui è stato deciso l’internamento del minore, l’ARP 12 ha fatto ricorso all’articolo 292 del Codice penale minacciando la possibilità di arresto per i genitori qualora non fossero stati collaborativi.
L’articolo 292 del Codice penale, però, cita soltanto la multa:
Ci sono solo due interpretazioni possibili
Storpiare a proprio piacimento un articolo di legge non lascia spazio a molte interpretazioni.
O si tratta di un errore marchiano e chi ha sbagliato deve pagare, o si tratta di una forzatura incivile e illegale e quindi l’autore deve assumersene la responsabilità e pagare il proprio errore.
Quel precedente natalizio
Già nel 2015, e sempre a ridosso del Natale, era successo qualcosa di simile, un caso finito sui tavoli del governo mediante un’interrogazione del deputato Ppd Paolo Peduzzi.