Sono sempre più frequenti le segnalazioni alle ARP fatte dalla polizia. Negli ultimi giorni diverse persone ci hanno contattati per raccontare le rispettive vicissitudini. Eccone alcune.

Caso 1

Un poliziotto, chiamato per verificare che un veicolo parcheggiato davanti a una casa non fosse rubato, ha assunto poteri soprannaturali constatando che, all’interno, la casa stessa fosse in uno stato di degrado. Motivo che, per l’agente di polizia, si è rivelato sufficiente per segnalarne all’ARP gli abitanti e per avviare un’indagine presso la scuola frequentata da un membro della famiglia per conoscere nel dettaglio in che condizioni il minore frequentasse le lezioni. La famiglia è stata convocata dall’ARP senza però adottare misure di alcun tipo.

Morale: tenete sempre la casa in perfetto ordine e non lesinate su verniciature e piccole riparazioni. La vostra famiglia potrebbe finire oggetto di indagini parallele svolte da agenti zelanti i cui risultati vengono inviati alle ARP.

Caso 2

Una mamma sgrida la figlia, una vicina avvisa la polizia al numero 117, subito interviene una pattuglia della comunale la quale, col consenso della madre che non ha nulla da nascondere, entra nell’appartamento e va a controllare tutti i locali, senza per contro riscontrare irregolarità.
Ma non finisce qui, la polizia segnala la madre all’ARP che la convoca.
Anche in questo caso è tutto regolare, ciò malgrado l’ARP intimorisce la mamma asserendo che, se giungessero ancora segnalazioni dalla medesima persona verrebbero effettuate delle verifiche più approfondite.

Morale: non sgridate i vostri figli, soprattutto se avete vicini impiccioni. Si è riaperta la caccia alle streghe.

Caso 3

Una mamma reduce da una serata con amici ha un incidente stradale, purtroppo risulta positiva al test alcolemico.
Una rimpatriata tra amici che la donna si è concessa quando i figli erano con il padre.
Scattano le usuali sanzioni ma non bastano e la polizia segnala la mamma all’ARP che convoca la donna.
L’ARP obbliga la signora a controlli dell’urina e del capello, che sono effettuati a sorpresa, imponendo alla donna di recarsi a fare gli esami entro 4 ore dalla telefonata di convocazione. Un trattamento che risulta decisamente eccessivo.
Ora la donna non è neppure più libera di fare un brindisi perché, se risultasse positiva a uno dei test a sorpresa, le verrebbero tolti i figli.

Morale: mai bere. Mai. Neppure se dopo mesi di duro lavoro volete concedervi una serata durante la quale alzate un po’ il gomito.

Conclusioni

Nessuno sta sostenendo che sia lecito bere e mettersi alla guida o sgridare i propri figli in modo animato superando la barriera lecita dei decibel. Stiamo solo asserendo che queste condizioni, per quanto esecrabili, dovrebbero essere ben lontane dal richiamare l’intervento delle autorità al fine di stabilire l’idoneità genitoriale di una persona. Altrimenti è proibizionismo becero, regime totalitario e pesante violazione dei diritti dell’individuo.

Non bevete, non sgridate i vostri figli e fate in modo che casa vostra sia sempre perfettamente intonacata e stuccata.

 

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