Il 2018 è stato un anno complicato, di equilibri difficili da trovare, di mediazioni, di piccoli passi avanti. Speriamo però in un anno migliore, speriamo in un buon 2019.

Non abbiamo mai perso l’entusiasmo e, a volte, credetemi, è stata davvero dura mantenerci concentrati. Le storie di dolore che abbiamo sentito e che, in qualche modo abbiamo provato anche sulla nostra pelle, tagliano le gambe. Tolgono l’aria.

Lo scopo dell’Associazione StopARP è quello di affiancare i cittadini e rappresentarli al cospetto delle Autorità Regionali di Protezione (ARP) e davanti agli organi superiori nazionali e internazionali.

Non ci siamo fermati. Mai. Abbiamo incontrato tante resistenze, qualcuno ha cercato di sminuirci, qualcuno ha cercato di ridicolizzarci e non ci siamo mai fermati.

Abbiamo cercato di coinvolgere i media ma, salvo rarissime eccezioni, non ci hanno dato spazio. E, negando lo spazio a StopARP, hanno tolto voce a centinaia di cittadini finiti nelle maglie delle ARP e di quella rete di specialisti, sempre i soliti, che difendono l’indifendibile. E noi non ci siamo fermati, abbiamo creato il nostro medium generalista, ilCronista, e speriamo che con il tempo attiri sempre più lettori.

Abbiamo subito l’indifferenza della politica, quella stessa politica che non si fa carico del problema delle ARP e che quindi tradisce la propria essenza. E non ci siamo fermati, abbiamo mediato, spiegato, illustrato. E abbiamo portato a casa qualche primo, timido risultato.

L’anno prossimo sarà tutto altrettanto impegnativo. Ma qualcosa si muove, una nuova coscienza si sta piano piano diffondendo, i cittadini stanno comprendendo, stanno conoscendo. E noi non ci fermiamo.

Buon 2019.

 

 

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