norman gobbi, abusi, arp 3 lugano
(Foto: pixabay.com/CC)

Come ricostruito dall’Associazione StopARP ci sono dei casi in cui un presidente ARP svolge anche il ruolo di curatore.

Nel caso specifico parliamo del presidente dell’ARP 1 di Chiasso, avvocato Gianluca Molina. Non escludiamo ci siano altri casi e faremo le debite ricerche.

Perché è una cosa grave

Per almeno due motivi.

Il primo è di carattere più generico: con tutte le critiche che attirano le ARP è davvero necessario prestare il fianco, con queste anomalie, a ulteriori critiche che destabilizzano il buon nome delle istituzioni? Davvero non se ne può fare a meno?

Il secondo è di carattere più pratico: chi controlla che nelle vesti di curatore l’avvocato Molina sia impeccabile? Siamo certi che tutto si svolga nella norma, perché della serietà dell’avvocato e presidente dell’ARP 1 nessuno dubita. Ma, nel caso in cui si verificasse un contenzioso, il presidente dell’ARP a cui fa riferimento la curatela, andrebbe contro a un suo pari? Anche in questo caso non abbiamo, almeno in principio, dei dubbi. Qualche dubbio diventa legittimo se consideriamo che le ARP non sono sempre ligie nell’applicare leggi e procedure.

E la Camera di protezione?

L’organo di revisione non si è mai accorto di nulla? Non ha mai detto nulla? Va tutto bene così? Abbiamo chiamato per avere lumi ma, in assenza di una richiesta scritta, non vengono rilasciate informazioni.

Funziona così: non si accorgono di nulla e se gli si vuole aprire gli occhi ci vuole una lettera.

Come al solito chiediamo al direttore del dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi se non è giunto il momento di chinarsi su queste faccende.

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