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Ci risiamo. E, ancora una volta, la giustizia persegue solo alcuni dei responsabili.

I fatti

Il 2 marzo 2018 alle Assisi criminali di Lugano si è iniziato a celebrare il processo contro un curatore, ex politico, arrestato lo scorso mese di aprile. L’uomo avrebbe costretto una sua assistita a subire “atti analoghi alla congiunzione carnale” esercitando su di lei anche pressioni psicologiche. Gli episodi contestatigli sono una quindicina nell’arco di un anno.

La vittima

La donna avrebbe già subito, in passato, delle violenze sessuali. Secondo gli atti processuali soffre di un lieve ritardo mentale ed è psicologicamente fragile.

Considerazioni

Lo Stato decide che una donna in condizioni di disagio debba essere seguita da qualcuno. Questo qualcuno, noncurante dei trascorsi e del quadro generale in cui vive la sua assistita, decide di dimenticare le proprie responsabilità. Che sono quelle assegnateli dallo Stato, quindi responsabilità tacitamente accolte e riconosciute da tutta la società civile.

Oltre il danno la beffa

L’accusa, rappresentata dalla procuratrice Chiara Borelli, ha svolto il proprio lavoro. Ha quindi incarnato la voce dello Stato a cui il curatore ha dato credito, ammettendo parzialmente i fatti, salvo poi smentirli. Ancora una volta, il curatore, si è fatto beffa dello Stato a cui ha liberamente scelto di allinearsi in due modi diversi: nelle vesti di curatore e di ex politico. Il curatore ha inoltre asserito che secondo lui la donna fosse accondiscendente. Se ne deduce che per questo individuo la fiducia dello Stato può essere tradita se si presentano determinati requisiti. Come se la professionalità e la deontologia fossero soggette alle norme della geometria variabile.

E i veri responsabili?

Chi da’ un mandato a un curatore deve essere responsabile del suo agire. Non si può tollerare che il mandante non venga neppure inserito nel taccuino degli indagati. Anche per questo motivo è necessaria una legge chiara sulla responsabilità civile, per la quale è necessario che i politici di buon senso, gli uomini di Stato e i cittadini di buoni costumi si uniscano.

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