(Foto: pixabay.com/CC)

I genitori affidatari della bimba maltrattata non ricorreranno in appello. Diventa così definitiva la condanna di 22 mesi (sospesi) inflitta alla madre affidataria e quella di 18 mesi (sospesi) all’ex marito.

I due, tra il 2010 e il 2012, hanno fatto vivere un inferno alla figlia affidataria, maltrattandola e umiliandola.

L’assistente sociale e il tutore della bimba, invece, hanno deciso di opporre ricorso alla decisione di primo grado. I due, condannati rispettivamente a 13 mesi e a 16 mesi sospesi con la condizionale, ritengono evidentemente di non meritare una pena simile. Hanno sempre sostenuto di non avere ignorato i segnali. Cosa ne abbiano fatto, non è dato sapere, ci auguriamo vivamente che venga esplicitato durante l’appello.

StopARP si augura che la magistratura non si fermi e che, nell’interesse della popolazione tutta, voglia approfondire le posizioni delle istituzioni. Che ruolo ha giocato l’ARP che ha deciso per l’affidamento? L’ufficio delle Famiglie di Bellinzona quanto è coinvolto? Quali decisioni ha assunto o avvallato?

Ognuno per le proprie competenze, i ministri Paolo Beltraminelli e Norman Gobbi intendono tacere o vogliono comunicare ai ticinesi cosa non ha funzionato?

Infine, un appello: se qualcuno ha informazioni relative alla bimba è pregato di contattarci. Questa storia di abusi che rischiano di essere abusi anche istituzionali non dovrebbe essere archiviata senza portare alla sbarra tutti i responsabili.

 

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