(Foto: pixabay.com/CC)

Le Autorità regionali di protezione (ARP) fanno largo uso di perizie psicologiche per arrogarsi il diritto di sovraintendere alle vite e ai destini delle persone.

Nel Cantone Ginevra decine di famiglie, vittime, si sono unite in una class action contro la medesima signora che ha sostenuto serialmente nelle sue perize, ad esempio, che i genitori in questione soffrissero ‘di disturbi della personalità‘ con le richieste e le conseguenze per l’esercizio della genitorialità che, anche in Ticino, conosciamo tutti. Interruzione dei diritti di visita, crollo vertiginoso della resilienza, dolore ingiustificato, costi posti sulle spalle della collettività.

StopARP ha potuto constatare lo stesso modus anche in molti casi relativi ai propri associati; perizie che sembrano fotocopiate e, in molti casi, fatte al riparo dai crismi scientifici. Per questo motivo StopARP intende promuovere una causa collettiva anche nel Cantone Ticino, affinché i membri delle ARP, gli psicologi e lo Stato pongano fine al dileggio delle persone.

Per tenere a freno le malelingue e i querulomani seriali, va sottolineato e chiarito sin da subito che StopARP non è un’associazione che mira al profitto, pertanto non tratterrà per se un solo franco degli eventuali risarcimenti, che verranno versati direttamente alle vittime dello Stato.

L’obiettivo ultimo è rimettere la chiesa al centro del villaggio perché i membri delle ARP, così come la fitta rete di collaboratori che vi ruota attorno (psicologi, curatori, psichiatri, assistenti sociali), tendono a muoversi in una zona franca all’interno della quale sanno di non subire le conseguenze delle loro decisioni e delle loro azioni. E questo, se di accettabilità ci si deve limitare a parlare, è tutt’altro che accettabile.

Le ARP fanno leva sulla paura delle proprie vittime, così come sul fatto che raramente i media si interessano ai disastri che fanno in modo sistematico ma, come è accaduto nel Cantone Ginevra, anche in Ticino è giunto il momento di lanciare un segnale forte e chiaro. Basta abusi!

Chi ha informazioni da condividere o è stato vittima
di una di queste persone scriva all’indirizzo email:
info@stoparp.org

Alessandra Di Maio 
Elena Paltrinieri
Daniele Benci
Sabrina Brondolo
Domenico Didiano

Grazie. Insieme si cambia.

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