Uno studio legale di Bellinzona ha fatto pervenire a StopARP una cortesissima lettera con cui rammenta all’Associazione le norme di legge per la protezione dei minori, minacciando conseguenze qualora trapelasse il nome della famiglia coinvolta nella triste vicenda di Pregassona.
Nome che, a dire il vero, era sconosciuto ai più (a StopARP certamente) fino a quando il suddetto studio legale non lo ha scritto nella comunicazione che ha inviato (complimenti vivissimi, qui copia della lettera anonimizzata).
Scopriamo inoltre, grazie a questa iniziativa priva di senso, che l’ARP 3 di Lugano il 26 settembre di questo 2018 ha nominato un curatore, affidandone il compito a un legale, probabilmente pagato dalla collettività, quando la situazione che si è venuta a creare a Pregassona è dovuta proprio alla mancanza di prese di posizione della stessa ARP 3 che, oltre a rappresentare un costo ingiustificato, causa costi altrettanto ingiustificati.
L’Associazione StopARP si chiede peraltro se il fatto che lo studio legale abbia fatto trapelare il nome dei propri assistiti non sia già una violazione del segreto di ufficio.
A ognuno le proprie conclusioni. Il punto di vista di StopARP non esce modificato di una virgola: un manipolo di persone impreparate e pagate con il denaro dei cittadini, strapazza la legge e la costituzione a proprio piacimento salvo poi riversare su altri le responsabilità del proprio operato. Tutto ciò causando danni inimmaginabili, lasciate completamente senza controllo da parte delle istituzioni e della politica tutta.