StopARP ha redatto una proposta di risoluzione che è già stata inviata all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, che proponiamo qui nella sua versione breve, citandone solo i punti essenziali:
- Nel gruppo di parlamentari chiamato a chinarsi sulla riorganizzazione delle Autorità Regionali di Protezione (ARP) parteciperà anche, in qualità di osservatorio civico, l’Associazione StopARP in ragione di due membri, uno dei quali il presidente Orlando De Maria
- Il messaggio che il Parlamento invierà al Governo dovrà fare leva sulla necessità di sottoporre a perizia delle capacità qualsivoglia membro di ARP con cadenza biennale
- Il messaggio che il Parlamento invierà al Governo dovrà fare leva sulla necessità di stabilire regole e procedure chiare in materia di risarcimento del danno cagionato dalle ARP ai cittadini
- Il messaggio che il Parlamento invierà al Governo dovrà fare leva sulla necessità di prevedere corsi per i curatori, i quali dovranno sottostare ad aggiornamenti periodici
- Il messaggio che il Parlamento invierà al Governo dovrà fare leva sulla necessità di esplicitare in modo chiaro e misurabile quali sono i requisiti a cui gli aspiranti curatori devono potere rispondere per assumere curatele
- Il messaggio che il Parlamento invierà al Governo dovrà fare leva sulla necessità di prevedere un gruppo di difesa civica (ombudsman) formato dai presidenti di StopARP, Agna e Movimento Papageno ai quali si aggiungono due avvocati o licenziati in diritto
Qui si può leggere perché la tanto sollecitata (e mai messa in pratica) riforma delle ARP rischia di essere del tutto inutile, mentre qui si può consultare il documento inviato a Bellinzona.