Ogni volta che un caso si chiude con successo – e soltanto con il permesso dell’associato StopARP – siamo soliti ringraziare le persone con cui abbiamo interloquito, perché credere che il mondo delle ARP sia popolato soltanto da incompetenti è poco puntuale.

In diversi anni di attività, tuttavia, non ci era mai capitato di registrare un caso di insuccesso dovuto alla palese incompetenza di un’ARP.

L’ARP 12 di Minusio

La presidente aggiunta dell’ARP 12 di Minusio è l’avvocato Marisa Romeo la quale, in passato, è già stata alle dipendenze della Camera di protezione del Tribunale di Appello, organo che – tra le altre cose – è deputato alla supervisione dell’operato delle ARP. Ci si attende quindi che l’avvocato Romeo sappia come dovrebbe operare un’ARP, tanto più se è quella ai cui vertici siede.

Nel 2021 il signor Perini (cognome di fantasia) viene convocato presso l’ARP 12 di Minusio a causa di un suo momento infelice dal punto di vista economico. Come da copione, l’ARP 12 dispone una perizia psicologica e, ancora prima, istituisce una curatela.

Le indagini svolte dall’ARP 12 sono uscite molto dalle righe e dal lecito, tant’è che il signor Perini ricorre alla Camera di protezione del Tribunale d’Appello che accoglie il suo reclamo, evidenziando che l’ARP 12 è stata molto lenta nell’agire, disponendo una perizia che mesi dopo non era ancora stata effettuata. Ci sono diversi altri motivi per i quali la Camera di protezione ha accolto il reclamo del signor Perini (ne abbiamo parlato qui), ma non sono attinenti alla storia che stiamo raccontando.

L’ARP 12 di nuovo all’attacco

A febbraio del 2022 l’ARP 12 comunica al signor Perini di avere aperto un nuovo incarto e intima al Servizio psico-sociale di Locarno di svolgere una perizia entro 4 mesi.

A giugno, ovvero trascorsi i quattro mesi, nulla si era ancora mosso. L’ARP 12 (e in particolare la presidente aggiunta Marisa Romeo) ha mostrato quindi dispregio nei confronti del signor Perini che ha rimesso sotto osservazione e, in seconda istanza, ha mostrato dispregio anche nei confronti della Camera di protezione del Tribunale d’Appello che già aveva esortato l’ARP 12 ad assumere un atteggiamento diverso nei confronti delle utenze.

Ad agosto Perini scrive all’ARP 12 dicendo che – passati quasi sei mesi dalla decisione presa – la propria voglia di collaborare stava venendo meno.

L’ARP 12 ha replicato che, essendo piena di dossier da seguire, si sarebbe attivata immediatamente per sollecitare il Servizio psico-sociale di Locarno.

Due riflessioni: se l’ARP 12 è piena di lavoro, perché se ne procura altro non urgente e a danno di un cittadino che non sta facendo del male a nessuno? Essere pieni di lavoro, inoltre, è un motivo sufficiente per fare uno degli errori che ha permesso al cittadino di fare valere le proprie ragioni in precedenza, ricorrendo presso la Camera di protezione del Tribunale d’appello e ottenendo ragione?

Inoltre: il Servizio psico-sociale è altrettanto carico di lavoro? Così fosse, a che pro caricarlo di altri pesi del tutto superflui?

Arriviamo al 22 di settembre, quando l’ARP 12 comunica a Perini di avere definitivamente archiviato il suo dossier e di avere avvertito il Servizio psico-sociale di Locarno di revocare la perizia.

La motivazione inaccettabile

Con la decisione del 22 settembre, l’ARP 12 di Minusio, ha sostenuto che il Servizio psico-sociale non ha contattato Perini e che quest’ultimo non ha contattato il Servizio psico-sociale. Colpa del Perini insomma. D’altro canto, sostiene l’ARP 12, Perini è avverso alle autorità e quindi procedere nei suoi confronti sarebbe inutile.

L’ARP 12 scarica sul cittadino le proprie incompetenze, trattandolo con disprezzo e facendo finta che le indicazioni fornitegli dalla Camera di protezione del tribunale d’Appello siano meri consigli e non norme da rispettare.

Su indicazione dell’ARP 12, suggeriamo quindi a tutti i cittadini di mostrare “avversione alle autorità” per essere lasciati in pace. Se non dovesse bastare consigliamo al cittadino di chiedere all’ARP di riferimento di contattare l’avvocato Romeo per chiedere delucidazioni.

Al signor Perini l’ARP avrebbe dovuto chiedere scusa per la foga con la quale ha invaso la sua vita privata senza riuscire a mettere in atto nessuno degli elementi che ne giustificano l’esistenza. Questo è quanto è successo, e la responsabilità è da ricercare soltanto nella profonda disorganizzazione dell’ARP 12.

Ringraziamenti

L’Associazione StopARP e il signor Perini ringraziano l’avvocato Marisa Romeo per l’incompetenza dimostrata che ha obbligato l’ARP 12 a non proseguire con insistenza una procedura a carico di un cittadino, evitandogli così ulteriori e inutili sofferenze.

I ringraziamenti, infine, anche alla Camera di protezione del Tribunale di appello a cui il cittadino ha riscritto ad agosto del 2022 per rendere noti gli abusi perpetrati dall’ARP 12 e la quale non ha mai risposto, lasciando così decadere il proprio compito di supervisione.

La riforma delle ARP

La tanto discussa riforma delle ARP che, secondo il ministro Norman Gobbi sarà una panacea, preoccupa sempre di più in assenza delle opportune garanzie di un completo cambio della guardia. Se le persone che agiscono nel dispregio del cittadino che ora lavorano per le ARP dovessero avere ancora un posto in seno all’assetto post-riforma, allora si tratterebbe soltanto di un cambio di nome, l’ennesimo, di istituzioni inadeguate.

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